E la Pedemontana lombarda (non) riparte. Ancora

 

 

 

 

 

 

 

diossina 2.0 – Seveso, dall’Icmesa alla Pedemontana

Ho pubblicato “diossina 2.0″ nel 2013, raccontavo l’ulteriore disastro che l’impatto della nuova Autostrada Pedemontana Lombarda avrebbe potuto causare passando sui territori già martoriati dal cosiddetto “disastro di Seveso” del 1976.
Raccontavo anche l’arroganza di una classe politica che, da sempre, adotta le stesse metodologie comunicative, minimizzando ogni potenziale pericolo con l’unico scopo di assecondare interessi che non sono certo quelli dei semplici lavoratori, ma quelli delle grandi lobby che in questo genere di “affari” pesca il proprio lauto tornaconto.
Ho, naturalmente, seguito le evoluzioni più recenti della vicenda, fino all’ultimo passaggio – di poco tempo fa – quando, con un semplice emendamento, di fatto il governo regionale lombardo ha liberato Banca Intesa dall’investimento, caricandosene un’ulteriore parte e facendo sì che ormai l’Autostrada Pedemontana Lombarda sia costituita da solo capitale pubblico.
Ora, l’intenzione della Regione è quello di proseguire l’opera, ferma da dieci anni, in nome della strategicità del progetto.
Non sto a ripetere dell’inutilità e, anzi, della potenziale dannosità che la nuova Autostrada potrebbe causare, ripeto invece una domanda che è centrale per qualunque gestore di denaro pubblico: ma con quali soldi sarà finanziata l’opera strategica?
Nonostante tutte le agevolazioni fiscali, gratuità, interventi di Palazzo Lombardia, i soldi per far proseguire il cantiere non ci sono. E allora?
Nessun padre di famiglia si lancerebbe in una spesa che sa di non riuscire a coprire. Alla Regione Lombardia, invece, i calcoli si fanno in modo diverso, evidentemente.
Tante volte ho pensato di scrivere una nuova edizione di “diossina 2.0″, ma poi ho sempre concluso che non servirebbe a nulla. Al netto di nomi e ruoli che cambiano ad ogni giro di vento, il concetto portante rimane immutabile e uguale a se stesso. Da sempre.
In Italia, chi è al potere pensa di avere a che fare con sudditi, non con cittadini. Fatto qualche strepito e qualche manifestazione, poi tutto si acquieta. E’ sempre andata così. Siamo un popolo imbelle, e anestetizzato dai talent, dalle serie e dai social. Che non sa guardare oltre il proprio orticello.
Non sarà quindi per la ribellione degli italiani (o dei lombardi) che non si farà l’Autostrada Pedemontana: sarà solo la mancanza di denari a fermarla. Ancora.
E altrimenti ce la beccheremo. E zitti eh!

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